IL FONTANASSO DEA COA LONGA

Il Fontanasso dea Coa Longa, ovvero il "fontanazzo della coda lunga", è il punto preciso a Torreselle di Piombino Dese in cui sgorga il fiume Sile, formando la sua "coda lunga". Sacre agli antichi, le risorgive solitamente abbondano di leggende paurose, perciò b,asta un pizzico di perspicacia per immaginare che ho una storia da raccontarvi anche riguardo a questo posto.

Caterina Conaro, regina di Cipro e figlia dei proprietari terrieri di tutta l'area dell'alto Sile, crebbe nello sfarzo e nel lusso, divenendo una donna avara ed egoista, priva di scrupoli. Un esempio di tale temperamento la signorina lo diede in una gelida notte d'inverno della seconda metà del 1600, quando un mendicante bussò alla porta della maestosa Villa Comaro, chiedendo ristoro e riparo dal freddo pungente. Caterina, infastidita dall'interruzione della sua abbondante e appetitosa cena, scoppiò in una fragorosa risata, rispondendogli che se voleva poteva passare la notte sulle braci del camino e finire gli avanzi della sua cena. Il mendicante allora lanciò sulla donna una maledizione, dicendole che avrebbe pagato cara la sua crudeltà.

Il giorno successivo Caterina uscì in carrozza e all' altezza del fontanasso incontrò un sacerdote e due chierichetti che andavano a dare la comunione a un moribondo che viveva in un casolare circondato dalle paludi. L'anziano sacerdote avanzava a fatica con la lanterna in una mano, mentre con l'altra teneva stretto un calice contenente l'ostia consacrata. «Fate largo al signore del cielo», disse l'uomo al conducente, visto che la carrozza ostruiva il passaggio. Subito il cocchiere frenò, ma Caterina obiettò: «Se lui è il padrone del cielo, io sono la padrona di queste terre!». Per ribadire il concetto, Caterina si sporse dalla carrozza e colpì il prete con violenza, facendolo cadere nel fango insieme all'ostia benedetta. La leggenda racconta poi che a quel punto la terra iniziò a vibrare e con un boato si aprì una voragine nel terreno che inghiottì Caterina e la sua carrozza, risparmiando cocchiere e cavalli. Di lì a poco riemerse dalla terra melmosa del fontanasso una cagnetta spelacchiata, quasi fosse arrivata a sfiorare le fiamme dell'inferno, con la catenina della regina Cornara al collo si trattava dello spirito della malvagia padrona.

Da allora si dice che nei pressi del Fontanasso dea Coa Longa si senta il furioso latrato della cagnetta Cornara, che per giustizia divina è stata condannata a vagare per l'eternità attraverso i suoi possedimenti che più non le appartengono. Attenti al cane!

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tratto da "Misteri e storie insolite di Padova" -Newton Comption editori